“C’è quella da cartolina, dove si mangia bene e i problemi non esistono o, alla peggio, si risolvono da soli.
E c’è poi un’altra Italia fatta di povertà emergenti o consolidate, di disoccupazione e precariato, di mercificazione delle donne, di conflitti d’interesse, di uso politico dei media.”
Questa è l’Italia vista dalla giornalista del TG1 Maria Luisa Busi nel suo libro “Brutte notizie” che oggi presenterà a L’Aquila.
La giornalista, volto notissimo del TG1, fu fortemente contestata con la sua troupe durante le riprese per un servizio su L’Aquila.
Quell’episodio ha certamente scosso la sua sensibilità di giornalista proprio perché colpita nella sua professionalità.
Nel maggio 2010 ha dato le dimissioni a causa delle numerose divergenze con il direttore del TG1.
«… Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. E’ quello che accade quando si privilegia la comunicazione all’informazione, la propaganda alla verifica …»
Queste le sue parole nella lettera di dimissioni inviata al suo Direttore della testata del TG1
Nel libro che presenterà oggi, oltre alle vicende note della crisi economica e istituzionale,l’attenzione è naturalmente rivolta al Post-sisma e alla condizione degli Aquilani
“una giornalista dovrebbe avere il diritto (e il dovere) di raccontare tutto questo. Ma da noi non funziona più così.”.
(Maria Luisa Busi)
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Ormai non fa più notizia , ma loro, Il Popolo delle Carriole, tenaci “Abruzzesi doc”, continuano a spalare L’Aquila Guarda il filmato ► Continue reading »
Il Popolo delle Carriole tra Macerie e Libri
Guarda il video di aquilacapitale99 ►
Esplode la campagna elettorale tra le macerie
Aspra la contesa tra il Partito Continue reading »
Sono tornati: c’era da giurarlo!
Con le loro carriole, con le tute bianche
Con i loro caschi gialli e rossi
I loro guanti da muratori
Da quel giorno orrendo di “chi rideva nel suo letto”
Non hanno mancato un appuntamento
E’ uno tsunami che tutto travolge,
transenne, divieti, “zona rossa”
Entra nella città,
di piazza in piazza
Trascina e porta via,
Sgombra le macerie
lì ferme dal 6 aprile …
“Abruzzesi forti e gentili”
così li blandiva chi sperava
e faceva male i suoi conti
per trascinarli sotto l’Arco di Trionfo, dietro il carro del Vincitore
Abruzzesi tenaci e cocciuti
Come le pietre dei loro Monti
Popolo di agricoltori, pastori, emigranti
Ce l’hanno nel DNA, nel sangue
la terra, la casa, la Città
Nessuno li può fermare
“ L’AQUILA MUORE SE LASCIATA SOLA! „
E’ il grido del Prelato che ha imbrattato la tonaca nera
spalando le macerie di Piazza Palazzo
con il suo gregge, “il popolo delle carriole”
«L’AQUILA NON MUORE»
CI SONO LORO, GLI AQUILANI, I SUOI FIGLI
prof. Angelo Civitareale 21 marzo 2010
L’avevano detto:”Manderemo l’esercito…”
Non si è fatta attendere la risposta alla “Lettera aperta del popolo delle carriole„
Da questa mattina alle nove sono in azione Esercito e VV:FF. con le ruspe per rimuovere le macerie in P.zza Palazzo.
Protestano i Comitati Cittadini sulle modalità e i criteri adottati per la rimozione.
Lettera aperta di “Quelli che la Domenica vanno a Spalare le Macerie a L’Aquila„:
Al Presidente Berlusconi, Sottosegretario Bertolaso, Ministro Prestigiacomo, Presidente Chiodi e, dulcis in fundo, al Sindaco Cialente
A undici mesi dal terremoto, Continue reading »
Niente più spintoni,niente più tafferugli, niente più transenne
«Il Popolo delle carriole» ha vinto la sua battaglia.
di Francesco Paolucci