l film sul ‘metodo Augustus’ della Protezione civile
Trailer del film-documentario di Alberto Puliafito, prodotto da Fulvio Nebbia per iK Produzioni sull’operato del dipartimento di Protezione Civile a L’Aquila durante l’emergenza terremoto: la ricostruzione, la gestione dei media, le deroghe alle leggi vigenti, gli appalti e le ordinanze: è la “shock economy” all’italiana
La prima internazionale del film è prevista a New York il 6 aprile 2010, per la comunità italiana.
(fonte repubblica.it)
► sito del film
A dieci mesi dal sisma ancora 6.000 Aquilani “deportati”
(fonte ilcentro.it)
Intanto continua il dramma per i nuclei familiari composti da due persone e dai single per i quali non è previsto nessuna sistemazione
Proteste del Comitato familiari studenti vittime del terremoto:NO AL PROCESSO BREVE!.
Come promesso, sotto una pioggia battente, si sono presentati all’ingresso della caserma della Guardia di Finanze con i loro striscioni che chiedono giustizia per i loro figli uccisi non dal terremoto ma dall’Incuria e dall’Indifferenza degli uomini.
Hanno colto l’occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario e della presenza del Ministro della Giustizia per fare sentire ancora una volta tutta la loro rabbia, tutta la loro indignazione verso uno Stato che ha trascurato i loro figli da vivi e continua a ignorarli da morti.
Dall’8 settembre 2009 quando si sono presentati davanti a Palazzo Chigi in un doloroso silenzio con le loro magliette nere, con le foto dei loro figli, con i loro occhi pieni di pianto, tra la quasi totale indifferenza dei Parlamentari e della stampa, poco o nulla è cambiato: solo accenni di avvii di filoni d’inchiesta; un po’ poco per chi si aspettava una maggiore attenzione dagli apparati dello Stato che pure avevano fatto grandi promesse nei giorni dei Funerali di Stato.
— Non sarete dimenticati,
così gridavano tutti, così la Grande Stampa titolava, dopo avere riempito pagine e pagine dei loro quotidiani, settimanali, mensili delle immagini del Dolore, della Morte, dei loro Figli.
Ci ferisce vedere questi genitori, parenti, amici dei ragazzi morti nel sisma, sferzati dal maltempo, zuppi di pioggia, infreddoliti e impietriti nel loro dolore, mentre dentro in un’aula gremita di Autorità, di Ermellini, di Toghe si celebrano i fasti della Giustizia.
Ma Giustizia è quello che chiedono i genitori di queste giovani vite mentre temono che con il DL in discussione al Parlamento essa venga delusa.
Giustizia per questi ragazzi, che abbiamo imparato a conoscere ed amare dopo la loro morte, attraverso le pagine dei quotidiani, attraverso il racconto dei loro amici e familiari.
Giustizia per questi studenti, che erano andati a L’Aquila per studiare, per costruirsi il loro futuro e che un destino crudele ha tolto ai loro sogni più belli e all’affetto di chi li amava.
Comitato familiari studenti Casa dello Studente
«Facciamo questo per ricordare i nostri figli perché le occasioni sono poche», ha detto un padre .
— Non sarete dimenticati … come suonano vuote queste parole.
A volte c’è da chiedersi se valga la pena di essere fieri di essere Italiani
NON LASCIAMOLI SOLI!
LORO NON HANNO PIU’ NESSUNO MA NOI LI POSSIAMO AIUTARE!!!
prof. Angelo Civitareale
“La fase dell’emergenza finora ha fatto rima con apparenza”.
Lo ha detto il presidente della Camera Penale dell’Aquila, Massimo Manieri, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani in corso all’Aquila. “Non tutto – ha aggiunto – e’ come appare o come apprendiamo. L’Aquila e’ un esempio di come affrontare l’emergenza conclusasi con l’accasamento, ma la seconda fase, quella della ricostruzione, non e’ ancora partita. Oggi all’Aquila – ha proseguito Manieri – il sistema giustizia funziona sia pure nei ristretti limiti logistici, ma non funziona il sistema economico. Un solo esempio: la cassa integrazione e’ aumentata del 700%. Dopo 10 mesi all’Aquila non esiste economia. Dall’apparenza – ha concluso – adesso occorre la fase della sostanza: dalla governance dell’emergenza a quella della ricostruzione, anche se vedo la politica poco preparata per questa fase”. (AGI) Plt/Pro
Non è l’ennesimo libro sul terremoto, ma è la storia di Stefania Pezzopane, la Presidente di Provincia più amata dagli Italiani, raccontata da Anna Vinci, scrittrice, autrice e conduttrice Rai.
L’immagine di Obama che si china per abbracciare La Piccola Grande Donna dell’Aquila ha fatto il giro del Mondo
“Quando Stefania Pezzopane parla, la stampa sta ad ascoltare. Ho visto in questa donna, l’unica politica in grado di catalizzare l’attenzione. Nel muro della comunicazione post terremoto, l’unica voce alternativa a quella del Presidente del Consiglio che ha sempre fornito descrizioni eccessivamente rassicuranti della realtà aquilana. Un personaggio, Stefania, che mi ha subito incuriosito.»
Così l’autrice ha presentato il suo libro “La politica col cuore” nella sala di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, al lato di piazza Venezia, alla presenza del presidente emerito del Senato Franco Marini, Nicola Zingaretti Presidente della Provincia di Roma e l’Assessore Cecilia D’Elia, il giornalista RAI Piero Badaloni, i senatori Luigi Lusi e Giovanni Legnini, l’ex Prefetto dell’Aquila Aurelio Cozzanie personaggi del mondo della cultura .
“Raccontando L’Aquila ho raccontato la metafora dell’Italia” ha spiegato Anna Vinci “La storia che precede il 6 aprile è la storia della bella addormentata. Sotto terribili continue scosse ed un pericolo naturale imminente, la gente non fuggiva come facevano i nostri vecchi, portando via i bambini. Persino l’istinto di sopravvivenza – continua l’autrice – aveva ceduto il passo alla pigra fiducia in chi vuol farci credere che va tutto bene. Dopo il sei aprile la storia si ripete. Stefania è una voce fuori dal coro. L’Italia è come un salotto buono con la polvere sotto il tappeto. Stefania è una boccata d’aria fresca. Sono soddisfatta di aver unito la mia voce a quella di una donna che può farci tornare a credere ad una politica con il cuore”,così l’autrice del libro.
“Io non mi sento un personaggio – ha affermato Stefania Pezzopane – Sono così da sempre. Anna e l’editore hanno ritenuto che questa storia potesse essere raccontata. In realtà è solo la storia di un luogo vicino Roma, poco conosciuto fino a pochi mesi fa, su cui si è abbattuta una tragedia straordinaria da cui è emersa una classe dirigente ed una comunità laboriose e le loro vicende.
“Tuttavia non ho mai voluto rinunciare a dire quello che pensavo anche a rischio di essere sgradita” continua la Presidente – “Credo che il mio dovere sia rappresentare la terra a cui appartengo; tutte le persone che sono ancora sulla costa, che hanno perso il lavoro, la casa, gli affetti ed una vita normale; tutti quelli che con grande sacrificio sono rimasti per ricostruire”.
“Un simbolo per dire che questa non è la storia dell’Aquila ma del mondo. Infatti la rinascita dell’Aquila sarà un successo di tutti, non di uno solo”
Ci riempie di Italico Orgoglio sentire le parole di chi è abituato a gestire i disastri naturali a colpi di ordinanze ed espropri, scavalcando le autorità locali ….
Forse i suoi troppi impegni in giro per l’Italia e il Mondo lo hanno stressato talmente da fargli confondere Haiti con lo show mediatico del G8 a L’Aquila o della consegna delle prime case di Onna.
Intanto lo stesso Ministro degli Esteri italiano Frattini zittisce Avatar-Bertolaso
«.. il nostro governo non critica gli sforzi altrui, l’Italia non ha alcuna intenzione di criticare gli sforzi degli Stati Uniti…
il pur bravo Bertolaso non è andato ad Haiti con il ruolo di coordinatore del mondo»(fonte Corriere della sera 25 gennaio)
L’Aquila,23 gennaio
Si è tenuta nell’Auditorium Carispaq la riunione promossa dal “Comitato 3e32„ contro il DL 30 dicembre 2009 che trasforma la Protezione civile in Servizi spa.
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Giornalismo e Democrazia ovverosia L’Informazione di Stato
(fonte www.6aprile.it)
Gli incredibili danni del terremoto nelle immagini diffuse dalla guardia costiera haitiana a Port au Prince
Il susseguirsi di ben 9 scosse di terremoto nella giornata di ieri, con punta di 4.1, nelle Marche, avvertita distintamente a L’Aquila e Teramo, come ha creato un certo panico nell’Ascolano, ha anche riaperto una ferita che sembrava sopita in tutto l’Aquilano.
Il geologo Antonio Moretti, docente di Geologia regionale e sismotettonica dell’Università de L’Aquila, ci spiega in maniera chiara i fenomeni tettonici che riguardano l’Appennino Centrale, in particolare quello Abruzzese:
— Fra qualche milione di anni gli Albanesi faranno meno fatica a venire in Italia perché ci verranno a piedi, perché dove ora c’è l’Adriatico ci saranno montagne!!!
Moretti è stato protagonista delle cronache della Valle Peligna per i suoi interventi sul terremoto ed ha partecipato alla trasmissione di PRESADIRETTA di Jacona sul terremoto aquilano.
Ultimamente, il 16 dicembre 2009 ha partecipato alla manifestazione SON’ORA organizzata dai Comitati Cittadini per l’Ambiente nella Valle Peligna ed ha tenuto una relazione molto seguita nel Cinema-Teatro Pacifico di Sulmona “Il rischio sismico nell’Appennino e nella Valle Peligna: quale prevenzione per la sicurezza della popolazione”
Una cosa è certa: dopo il sisma del 6 aprile, grazie anche a studiosi come Moretti e Giuliani, percè no (anche se quest’ultimo non è certamente “amato” dal mondo accademico), la popolazione, al di là di inevitabili paure e allarmismi per quanto sta avvenendo anche nella nostra Valle Peligna, sa che ormai deve imparare a convivere col terremoto ed essere pronta, a dispetto di chi andava predicando alla vigilia del 6 aprile: “State tranquilli … sono solo scosse di assestamento …” e sono morti in 308 sotto le macerie.
Il terremoto è la vita della Terra.E’ un paradosso ma è così. Senza i Terremoti non ci sarebbero le nostre Montagne! Forse non ci saremmo neppure noi!
Non è il terremoto che uccide, ma è l’uomo che costruisce senza rispettare le regole che potrebbero salvarci dalla sua forza distruttiva.
Lo so che è duro doverlo ammettere, ma è così.
Continua la Telenovela del versamento delle tasse per le popolazioni terremotate: annunciata per telefono durante una seduta del Consiglio Regionale del 3o dicembre al Presidente Chiodi da parte del vice Letta, ha suscitato notevoli prese di posizioni. Soddisfazioni da una parte, soprattutto da parte di chi pensa che la Rinascita d’Abruzzo verrà dalla classe degli imprenditori e dei lavoratori autonomi, perplessità e dubbi da parte di pensionati e lavoratori dipendenti che pagano le tasse fino all’ultimo cent e che stentano ad arrivare alla fine del mese …
Gli Abruzzesi,” forti e gentili”, non hanno gli stessi diritti degli altri Italiani (vedi Terremoto Umbria e Marche), ma a loro vengono fatte “benevole concessioni”, magari per telefono, non per un diritto costituzionale, salve poi ritirarle “di nascosto” come è avvenuto alla vigilia del le elezioni amministrative del giugno scorso: i pensionati della Valle Peligna ( che pure ha avuto morti e distruzioni nel sisma del 6 aprile ) hanno avuto la sospensione dell’irpef per soli 3 mesi (da settembre a novembre del 2009); ora sono esclusi dal “nobili concessioni” governative perchè non rientrano nei paesi nel Cratere, ad eccezione della sola Bugnara, che molto più lontana dall’epicentro del Terremoto rispetto alla stessa Sulmona, è stata “riammessa” (miracolosamente!) nei 49 Comuni del Cratere del Decreto Bertolaso.
Non mi pare di aver sentito su questo nessuna protesta da parte di autorità locali e deputati nazionali, che pure si erano mobilitati nel mese di giugno contro i decreti governativi che escludevano di fatto la Valle Peligna dai benefici fiscali a favore dei paesi terremotati!
Si dirà: “ I soldi non ci sono… L’Abruzzo ha avuto già tanto… Sono stati già spesi 1.200 mln per l’emergenza … Ci sono anche altre priorità da rispettare (lo stretto di Messina o le Centrali Nucleari da costruire)…!!!„
Come dire:«Chi ha avuto ha avuto…»!!!
Pubblico a tale proposito integralmente l’articolo apparso su ilcentro.it:
Tasse e versamenti, voci dal labirinto
Critiche, proposte e invettive nei messaggi dei lettori sul sito internet del Centro.
di GIULIANO DI TANNA
«Questa sospensione delle tasse non è proprio così come dicono», avverte ken1, il 2 gennaio. «Perché tanto ritardo?», si chiede makavir, il giorno di Capodanno. Sono i messaggi dal «cratere», voci dei sopravissuti che si interrogano e interrogano sulla questione delle tasse. Voci e messaggi raccolti dal Centro sul suo sito internet (www.ilcentro.it) che, sulla complicata questione della sospensione del pagamento delle imposte (quali? fino a quando?), come su altri problemi nati dalla tragedia del terremoto del 6 aprile 2009, ha aperto le porte all’ascolto e alla discussione. Il tema che appassiona è quello della sospensione, per altri sei mesi degli obblighi fiscali, all’interno del cosiddetto «cratere sismico», firmata, alla fine dell’anno, dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. In sintesi: niente versamenti di tasse e contributi fino al 30 giugno 2010 per le popolazioni colpite dal terremoto.
La proroga riguarda i versamenti tributari, i contributi previdenziali ed assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. Dal provvedimento, invece, sono esclusi gli istituti assicurativi e di credito. Per quel che riguarda imposte e tasse comunali, la sospensione riguarda Tarsu e Ici, ma non le entrate patrimoniali. E non sono previsti rimborsi per chi ha versato l’Ici alla scadenza del 16 dicembre, come neppure sarà possibile recuperare l’Irpef trattenuta sulle buste paghe di novembre e sulle tredicesime. Quanto alle bollette, nessuna sospensione, invece, per il pagamento di quelle per luce, acqua e gas: da questo mese torneranno ad arrivare le bollette, mentre per il pregresso dovrebbe scattare la rateizzazione in 24 rate.
E si dovrà pagare anche il bollo auto. Insomma, un labirinto di regole ed eccezioni all’interno del quale si dipana il filo del dibattito fra gli aquilani sul sito online del nostro quotidiano. Scrive ancora ken1 nel suo commento «postato» il 2 gennaio: «Lavoratori dipendenti e pensionati non ne riceveranno alcun beneficio, perché tassati alla fonte. Da dicembre sulle buste paga è già “ritirata” l’Irpef come sempre. Non è sospesa infatti la “ trattenuta”, ma solo il termine di scadenza per il pagamento. Ma, come è noto, dipendenti e pensionati non “versano” in quanto tutto gli viene trattenuto. La questione dunque è molto meno generosa di quanto si vuol far credere». Makavir, il 1º gennaio, ha scritto: «A proposito, le tasse pagate da novembre a dicembre 2009 è ovvio che dovrebbero essere restituite, perché questa è la ratio del provvedimento: proroga di un beneficio che non si interrompe.
Spero che non ci siano intoppi “burocratici” su questo aspetto. Invito chi di dovere ed ha buona volontà a vigilare sull’immediata restituzione. O il buon Tremonti lo ha fatto di proposito per accaparrarsi l’irpef sulle tredicesime?». «Sospendere il pagamento delle tasse, per poi doverle totalmente restituire è una grande presa in giro», scrive tommi04, il 1º gennaio. «Auspico che si dia la possibilità a chi vuole, di rinunciare alla sospensione. Preferisco pagare il dovuto subito, piuttosto che avere per anni la pensione decurtata».
Si chiedeva ancora ken1, il 30 dicembre: «Ma non vi pare quantomeno improprio che una disposizione normativa come la sospensione temporanea delle gabelle ai terremotati venga annunciata per telefono ad una assemblea legislativa? Il consiglio regionale non rischia così di sembrare un talk show»?. Il 22 dicembre, prima del provvedimento del governo, un lettore dal nickname programmatico, rapina99, ammoniva: «L’irpef è l’unica tassa che cresce proporzionalmente al reddito e, quindi, beneficia della sospensione in modo significativo solo chi percepisce un elevato reddito, beneficia di briciole chi percepisce uno stipendio medio-basso, non beneficia di un bel niente chi ha perso il lavoro».
(05 gennaio 2010)
Provenienti da tutta Italia, i partecipanti della 42ma Marcia della Pace si si sono dati appuntamento a Piazza Duomo per sfilare lungo via XX settembre in “zona rossa” fino a Piazza D’Armi dove è stata celebrata la messa.
Sotto una pioggia battente, si sono fermati davanti alla Casa dello Studente
Verso mezzanotte fiaccolata in piazza Collemaggio: così gli Aquilani hanno voluto festeggiare il Capodanno in memoria delle vittime del 6 aprile.
Tra luci ed ombre, dolori e gioie, scivola via il 2009. Un pezzo d’Abruzzo in questo breve filmato che racconta di una piccola regione dal cuore grande e dall’orgoglio da rivendicare. Semplicemente Buon 2010 a tutti voi, l’Anno che verrà..
Antonella Micolitti Rete8