Per il crollo della palazzina di Via Poggio santa Maria, in cui persero la vita 19 persone tra le quali Enza Terzini, nessuno pagherà.
Unico imputato è un anziano imprenditore di Scoppito (L’Aquila), che non può essere processato a causa dell’età avanzata (95 anni!): questo è quanto affermato dalla perizia depositata oggi e che sarà discussa nell’udienza del 25 novembre.
L’anziano imprenditore è l’unico indiziato del crollo della palazzina perche’ nel corso degli anni sono morti tutti gli altri responsabili della costruzione della palazzina:ingegneri e architetti.
Il crollo di via Poggio Santa Maria ha rappresentato uno dei momenti più drammatici del Sisma del 6 aprile: per 48 ore tutta la cittadina di Tocco si è stretta intorno ai genitori di Enza nell’illusoria speranza che Enza fosse ancora viva sotto le macerie.
L’AQUILA.
Dopo la pausa estiva riprendono i processi per i crolli del 6 aprile.
Si inizia venerdì 16 settembrecon il processo per il crollo del palazzo di Via D’Annunzio.
Nel crollo del palazzo di via D’Annunzio sono morte 13 persone. Sotto accusa, per i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni,un ingegnere e un tecnico.
Le altre udienze riguardano:
1) VIA XX SETTEMBRE 79. Fissata al 19 settembre la perizia disposta dal giudice sul crollo del palazzodi via XX Settembre 79.
Nove sono state le vittime. Gli indagati sono sette.
2) COMMISSIONE GRANDI RISCHI. E’ il procedimento più atteso, quello che ha maggiormente coinvolto gli Aquilani e l’opinione pubblica italiana.
Imputati sono tutti e sette i componenti della Commissione Grandi Rischi, che parteciparono alla riounione del 31 marzo 2009, quando tutta la popolazione aquilana era ormai all’estremo per lo stress di mesi e mesi di scosse di terremoto.
Quella riunione si concluse, si sa, con un nulla di fatto e un sostanziale messaggio di ottimismo che si rivelò fatale sei giorni dopo . Il 20 settembre si terrà la prima udienza.C’è molta attesa per questo processo, tenacemente voluto dai familiari dei giovani studenti universitari, che quella notte andarono a dormire tranquillizzati: “tanto non sarebbe successo nulla…”
Il processo ha preso le mosse dalla denuncia dell’ aquilano Antonio Valentini che per primo sollevò accuse sulle «affermazioni rassicuranti che hanno fuorviato la gente», il cosiddetto «mancato allarme».
3) VIA STURZO. Venerdì 7 ottobre prima udienza per il crollo di via Luigi Sturzo 39, dove morirono 21 persone. L’unico imputato è uno dei progettisti dell’edificio, di 85 anni. Anche in questo processo si parla di «calcestruzzo scadente, carenze costruttive consistenti nel numero minimo di staffe di collegamento delle armature, errori di progetto e di calcolo».
4) VIA ROMA 18. Venerdì 28 ottobre Tre ingegneri e un costruttore dovranno rispondere dell’accusa di lesioni e cooperazione in disastro colposo.
5) CASA DELLO STUDENTE. Undici gli imputati per Il crollo della Casa dello Studente, dove sono state spezzate otto giovanivite.
Le immagini drammatiche del crollo della Casa dello Studente sono certamente quelle che maggiormente hanno segnato le nostre coscienze e difficilmente potranno essere dimenticate.
Grande forza combattiva hanno mostrato i familiari delle Vittime della Casa dello Studente: con il Comitato da loro fondato all’indomani del 6 aprile sono
sempre stati in prima fila, insieme all’Avus, in ogni manifestazione,sotto la neve o con la pioggia, in questi 2 anni e mezzo a tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sulla Tragedia Aquilana, puntando il dito accusatorio contro quelle Autorità che dovevano proteggere i loro figli e non lo hanno fatto.
6) VIA POGGIO S.MARIA: 19 le vittime. Unico imputato un 95enne imprenditore.
7) CONVITTO NAZIONALE. Il 29 novembre riprende il processo per il crollo del Convitto nazionale che ha stroncato la vita a tre giovani ragazzi. Gli imputati sono 2.
Segui le inchieste sul Terremoto nella cronca de IL CENTRO
GIUSTIZIA PER TUTTE QUESTE GIOVANI VITTIME A CUI E’ STATO RUBATO IL FUTURO!
A.C.
Tra i numerosi filoni d’inchiesta sul terremoto del 6 aprile a L’Aquila aperti dalla Procura del capoluogo, uno sicuramente significativo è quello nei confronti dei partecipanti alla riunione della Commissione Grandi Rischi che si svolse a L’Aquila una settimana prima del Sisma e che si concluse con un nulla di fatto e con toni rassicuranti alla popolazione nei confronti del pericolo imminente del sisma.Ora il sostituto procuratore della Repubblica di L’Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio dei 7 imputati che parteciparono alla riunione: Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, vice capo del settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione Civile, unico accusato originario dell’Abruzzo, Enzo Boschi presidente dell’Ingv, Giulio Selvaggi direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore della fondazione Eucentre e responsabile del progetto Case, Claudio Eva ordinario di fisica all’Università di Genova e Mauro Dolce direttore dell’ufficio rischio sismico del dipartimento di Protezione civile.
L’accusa contestata è di omicidio colposo plurimo.
Il giudice ha però rifiutato la costituzioni di parte civile delle Associazioni che avevano promosso il processo, mentre ha ammesso tra le parti civili il Comune dell’Aquila.
Il “vero miracolo aquilano”: per la prima volta nella storia della nostra Repubblica una Proposta di Legge di iniziativa popolare verrà discussa in Parlamento.
Grazie alla straordinaria mobilitazione dei Cittadini Aquilani il Parlamento Italiano sarà costretto a prendere in considerazione le richieste degli Aquilani che da 2 anni, dal Sisma del 6 Aprile, attraverso Comitati, manifestazioni, iniziative, appelli al mondo della cultura … non hanno mai smesso di reclamare il loro diritto di essere protagonisti in prima persona della Ricostruzione di L’Aquila.
Leggi il Comunicato del ″Comitato Promotore Legge di solidarietà nazionale per i territori colpiti da disastri naturali″ → Continue reading »
Fermate il «processo breve»!
Lettera aperta dei familiari delle Vittime del sisma del 6 aprile
«Il processo breve uccide di nuovo i morti aquilani».
Lo scrivono in una lettera aperta inviata ai parlamentari di maggioranza i familiari degli studenti uccisi nel sisma del 6 aprile ( Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, l’Associazione Vittime Universitarie Sisma e i Familiari Vittime del Convitto Nazionale:
“Il processo breve è un’altra tragedia per le vittime dell’Aquila. Il giorno in cui passerà la legge sarà nuovamente un lutto cittadino, per noi aquilani e per tutti quei genitori che da tutta Italia avevano mandato i lori figli a studiare all’Aquila e non a morirvi …
“Quelle vite ci sono state strappate dalla illegalità. E il dolore, il lutto, la devastazione hanno sconvolto per sempre l’esistenza dei sopravvissuti. A ciò oggi va aggiunto il decreto legge sul processo breve: esso rappresenterebbe una mannaia sui crolli assassini dell’Aquila, un’amnistia generalizzata per gli infortuni mortali avvenuti sul posto di lavoro, per i morti di amianto, di uranio, di frane, di alluvioni, per le vittime di Viareggio martoriate dalle ustioni e per molti reati contabili e societari…
“Per opporci a questo scempio e rivendicare il diritto alla giustizia per i nostri morti, saremo mercoledì mattina davanti a Montecitorio con i nostri striscioni e le foto dei nostri cari”.
“Chiediamo agli aquilani di essere con noi”.
«I NOSTRI FIGLI MORTI SUL LAVORO»
Accorata Lettera Aperta del papà di Ivana, una dei 55 studenti vittime del sisma del 6 aprile
«Per chi ha perso un giovane figlio studente universitario al terremoto dell’Aquila ogni giorno è il 6 Aprile. Quando apri gli occhi al mattino e inizi a pensare al da farsi quotidiano ti assale la certezza che comunque quello che vuoi veramente è irrealizzabile.»
Angelo Lannutti, papà di Ivana, fa parte dell’Associazione A.V.U.S. (Assocazione Vittime Universitarie del Sisma 6 aprile).
L’Associazione è sempre in prima fila in ogni circostanza per chiedere giustizia e per tenere viva la memoria dei loro figli ed ha promosso numerose iniziative, come la manifestazione dell’ 11 settembre 2009 davanti Palazzo Chigi a Roma; ha pubblicato il libro, in collaborazione con il giornalista Umberto Braccilli, «Macerie dentro e fuori».
Nella circostanza della pubblicazione del libro Angelo Lannutti dichiarò:
« Perché questa ripetizione continua di scosse?
Perché l’Aquila è zona sismica ?
La storia lo dimostra ?
Ogni 300 anni accade o no un terremoto devastante?
Hanno detto che erano scosse benefiche …Hanno sbagliato»
Questa la sua lettera aperta per il 6 aprile:
«Due anni dopo. Il 6 Aprile è imminente. È il secondo anniversario della morte di mia figlia, ma è per gli altri, non per me o per quelli che stanno nella mia stessa condizione. Per chi ha perso un giovane figlio studente universitario al terremoto dell’Aquila ogni giorno è il 6 Aprile. Quando apri gli occhi al mattino e inizi a pensare al da farsi quotidiano ti assale la certezza che comunque quello che vuoi veramente è irrealizzabile. Continue reading »
L’Aquila, 12 novembre 2010 Conferenza stampa della Presentazione della Legge di Iniziativa Popolare
La Procura dell’Aquila, nonostante il clima di intimidazioni dei giorni passati, va dritta per la sua strada: chiesto il processo per i 7 indagati che parteciparono alla ormai “celebre?!” riunione del 31 marzo 2009 (Bernardo De Bernardinis, allora vice capo della Protezione civile, che partecipò alla riunione in sostituzione di G.B. Capo Dipartimento Protezione Civile che aveva convocato la riunione ma alla quale non partecipò, Mauro Dolce direttore dell’Ufficio Prevenzione della Protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell’INGV, Giuliano Selvaggi direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Ingv, Gian Michele Calvi, sismologo e direttore dell Eucentre di Pavia, «padre» del Progetto case, Claudio Eva ordinario di fisica dell’Università di Genova).
Per tutti e 7 pesanti sono le accuse:
«Sono state fornite dopo la riunione informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità dell’attività sismica vanificando le attività di tutela della popolazione …
Sono venuti meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro funzione» anche sotto il profilo dell’informazione. Queste notizie rassicuranti «hanno indotto le vittime a restare nelle case»
E’ quello che hanno da sempre affermato i famigliari degli studenti uccisi tramite le loro Organizzazioni e i loro legali; è quanto viene ribadito per l’ennesima volta in una recente pubblicazione curata dall’ AVUS : “Macerie dentro e fuori”: i genitori attendono GIUSTIZIA PER I LORO FIGLI
Ad un anno o poco più del sisma del 6 aprile la Procura dell’Aquila ha chiuso l’inchiesta sulla Commissione Grandi Rischi che nella seduta straordinaria del 31 marzo 2009 nell’arco di un’oretta aveva sentenziato: ” I terremoti non sono prevedibile e perciò state tranquilli nelle vostre case”: 308 le vittime dopo una settimana, una Città sventrata, una Regione in ginocchio …
Ora l’ipotesi di reato è di omicidio colposo: i genitori dei giovani vittime dei crolli dei palazzi di L’Aquila hanno sempre sostenuto che i loro figli potevano essere salvati, se solo qualcuno si fosse preso cura di allertare la popolazione.
Certo, nessuno ci potrà mai più restituire il sorriso luminoso di Tonino, di Enza, … di tutti i 55 studenti sepolti dalle macerie, … di tutte le 308 vittime del sisma, ma i loro genitori, i loro fratelli e sorelle, fidanzati/e, parenti, amici, noi che li abbiamo conosciuto ed amati, tutti vogliamo giustizia, giustizia per i loro figli che non hanno futuro, giustizia per i padri e le madri, per poter vivere un futuro meno doloroso, vivere la speranza e la certezza che la loro morte non è stata vana …
« Perché questa ripetizione continua di scosse?
Perché l’Aquila è zona sismica ?
La storia lo dimostra ?
Ogni 300 anni accade o no un terremoto devastante?
Hanno detto che erano scosse benefiche …Hanno sbagliato»
Angelo, papà di Ivana Lannuti
Domande semplici, domande angoscianti che ancora oggi da più di un anno dal terremoto devastante del 6 aprile non hanno avuto dallo Stato uno straccio di risposta …
Se lo sono chiesto gli Aquilani, ma continuano a chiederselo nel loro dolore i genitori degli studenti universitari che ora attraverso l’Associazione Vittime Universitari del Sisma del 6 aprile hanno affidato alla penna del Continue reading »
«Noi non affidiamo a un semplice giorno del calendario il momento del dolore e del ricordo»
A sentire la gran mole di manifestazioni proclamate per il 6 aprile a L’Aquila c’è da rimanere storditi: tra cerimonie religiose e commemorazioni civili, fiaccolate, concerti, premiazioni, incontri … ci vuole un’agenda Continue reading »