Sono tornati: c’era da giurarlo!
Con le loro carriole, con le tute bianche
Con i loro caschi gialli e rossi
I loro guanti da muratori
Da quel giorno orrendo di “chi rideva nel suo letto”
Non hanno mancato un appuntamento
E’ uno tsunami che tutto travolge,
transenne, divieti, “zona rossa”
Entra nella città,
di piazza in piazza
Trascina e porta via,
Sgombra le macerie
lì ferme dal 6 aprile …
“Abruzzesi forti e gentili”
così li blandiva chi sperava
e faceva male i suoi conti
per trascinarli sotto l’Arco di Trionfo, dietro il carro del Vincitore
Abruzzesi tenaci e cocciuti
Come le pietre dei loro Monti
Popolo di agricoltori, pastori, emigranti
Ce l’hanno nel DNA, nel sangue
la terra, la casa, la Città
Nessuno li può fermare
“ L’AQUILA MUORE SE LASCIATA SOLA! „
E’ il grido del Prelato che ha imbrattato la tonaca nera
spalando le macerie di Piazza Palazzo
con il suo gregge, “il popolo delle carriole”
«L’AQUILA NON MUORE»
CI SONO LORO, GLI AQUILANI, I SUOI FIGLI
prof. Angelo Civitareale 21 marzo 2010
L’avevano detto:”Manderemo l’esercito…”
Non si è fatta attendere la risposta alla “Lettera aperta del popolo delle carriole„
Da questa mattina alle nove sono in azione Esercito e VV:FF. con le ruspe per rimuovere le macerie in P.zza Palazzo.
Protestano i Comitati Cittadini sulle modalità e i criteri adottati per la rimozione.
Lettera aperta di “Quelli che la Domenica vanno a Spalare le Macerie a L’Aquila„:
Al Presidente Berlusconi, Sottosegretario Bertolaso, Ministro Prestigiacomo, Presidente Chiodi e, dulcis in fundo, al Sindaco Cialente
A undici mesi dal terremoto, Continue reading »
Il flop del G8 all’Aquila è ormai sotto gli occhi di tutti. A risentirne sono soprattutto le opere d’arte dell’Aquilano Continue reading »
Per la quarta domenica consecutiva, si fa sentire il popolo delle “carriole” nel capoluogo abruzzese ancora sconvolto dal sisma dello scorso aprile Continue reading »
Più di 5000 Aquilani armati di pale e carriole spalano le macerie diPiazza Palazzo
► PEZZI DI CITTA’ di Luca Cococcetta
Donne, bambini, anziani, giovani, tanti giovani …
Sul loro volto c’è gioia, c’è il sorriso di chi ha ritrovato la sua città …
Di chi sa che un giorno, presto, tornerà e riempirà con urla di gioia con tutta la forza vitale della speranza le vie del Centro che ora sono mute e sembrano assopite.
Torneranno e allora quelle vie spente, morte, ricolme di macerie torneranno a vivere.
L’Aquila tornerà a vivere!
di Francesco Paolucci